Ecco quando è possibile pignorare la carta prepagata di Poste Italiane

Il creditore può pignorare la Postepay intestata al debitore, ma soltanto a determinate condizioni.

Innanzitutto il creditore deve essere munito di titolo esecutivo, ed aver provveduto alla notifica dello stesso e del precetto. Successivamente il creditore potrà procedere al pignoramento.

Il codice (art. 492 del c.p.c.) precisa che, di norma, il pignoramento consiste in un’ingiunzione, che l’ufficiale giudiziario fa al debitore, di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre i beni assoggettati all’espropriazione. In sintesi, il debitore non può disporre dei beni pignorati: cioè, non potrà cederli in alcun modo.

Nel caso in esame si tratta di “espropriazione presso terzi” poichè il pignoramento ha ad oggetto crediti del debitore nei confronti di terzi come ad esempio, lo stipendio, ovvero il conto corrente bancario.


Dunque, la carta prepagata può essere pignorata? L’argomento è importante se si pensa che, tra le carte prepagate, rientra anche la Postepay: ossia, la carta prepagata di Poste italiane.

La risposta è sì. 

La Postepay può essere assoggettata a pignoramento. Chiaramente, il pignoramento non avrà ad oggetto la carta fisica (quando presente), ma la somma presente sul sistema virtuale.

Ovviamente, è necessario che la carta prepagata sia intestata al debitore. Infatti, la Postepay non è una carta anonima. Si tratta di una carta intestata: il numero di carta è associato al documento di identità del soggetto che la richiede.

Peraltro, a condizione che la carta sia intestata al debitore, è possibile pignorare la Postepay, a prescindere dal fatto che abbia o meno coordinate IBAN: cioè, non è necessario che alla carta sia correlato un conto. Non occorre questo elemento poiché, sebbene alla carta non sia collegato un IBAN, l’istituto di credito (nel nostro caso, Poste Italiane) ha comunque la disponibilità delle somme ricaricate sulla carta prepagata.

Pertanto, quanto detto vale sia per la Postepay standard, sia per quella Evolution: la differenza tra le due tipologie di carte emesse da Poste Italiane è che la Postepay Evolution è provvista di IBAN e può essere ricercata anche attraverso la c.d “ricerca telematica dei beni del debitore”.

In conclusione, se il debitore inadempiente ha una Postepay (di qualsiasi tipologia, standard oppure Evolution), corre il pericolo di vedersela pignorata.

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